Coach Bray è realista: "Brindisi, situazione complicata. Bisogna vincerle tutte"

Eric Washington
Eric Washington
di Antonio RODI
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Giovedì 18 Aprile 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:06
Tre giornate alla fine del campionato e le speranze di salvezza sono ridotte veramente al lumicino. La Happy Casa sa perfettamente di dover vincerle tutte e sperare nelle cadute altrui. Se così non fosse, la “Stella del Sud” sarà costretta a salutare la serie A dopo ben dodici anni. E la “condanna” potrebbe già giungere domenica. «La squadra ha l’obbligo di provarci, anche se in tutta onestà le possibilità di riuscire nell’impresa sono veramente ridotte al lumicino».
Così coach Tonino Bray, che dall’alto della sua quarantennale carriera fa le carte all’ultimissimo scorcio del campionato biancazzurro. «Inutile girarci attorno, la situazione è complessa, la matematica ci tiene ancora in vita e ci fa ancora sperare, ma tutto è intricato. Teoricamente vincerle tutte potrebbe anche non bastare, bisogna sperare che le altre inciampino negli ultimi 120 minuti. Si sa, la speranza è l’ultima a morire e da tifoso della “Stella del Sud” confido in quello che sarebbe un vero e proprio miracolo sportivo, ma guardando alla realtà la situazione non lascia spazio a grandi aspettative».
«La salvezza è una chimera? Probabilmente è così - prosegue - non resta che incrociare le dita e confidare in una reazione d’orgoglio da parte della squadra». Il campionato mette sulla strada dei biancazzurri le trasferte di Pistoia e Brescia, con nel mezzo la gara casalinga contro la Reyer Venezia. Tre ostacoli tutt’altro che semplici per Morris e compagni. «Bisognerà cambiare l’approccio, che non potrà certo essere quello avuto domenica a Reggio Emilia. Non è accettabile che una squadra in piena lotta per la salvezza e che, di fatto, da diverse domenica sa di dover giocare ogni partita come se non ci fosse un domani, scenda in campo in maniera molle e poco propositiva. Invece di “azzannare” gli avversari, al contrario viene addentata dall’avversario di turno. E purtroppo a Reggio Emilia abbiamo assistito ad un film già visto e rivisto in precedenti circostanze. Era già successo in passato, domenica abbiamo rivisto la stessa scena, salvo poi ridestarsi dal torpore e avere un rigurgito nella seconda parte della sfida. In questa situazione disperata ci si aspettava da parte della squadra ben altro atteggiamento, purtroppo non è stato così e a ben guardare questo limite caratteriale è costato un bel po' di punti nel corso della stagione. Al di là dell’incredibile ko con Scafati (partita persa al supplementare dopo il +21 timbrato a circa cinque minuti dal 40’, ndc), ci sono partite come contro Varese e Sassari che, da un punto di vista della mentalità, andavano giocate in maniera decisamente diversa. Pertanto questa rischia di diventare la stagione dei grandi rimpianti. Perché, agli errori commessi in estate nell’allestimento del roster e poi in corso d’opera (con l’arrivo di Loren Jackson, ndc) e alle problematiche dovute agli infortuni, rischiamo di sommare anche le colpe di un gruppo che, a ben vedere, avrebbe potuto mettere in cascina qualche punto in più rispetto a quelli che oggi ha. E che, ovviamente, avrebbe reso un po' più diversa la situazione di classifica».
Domenica a Pistoia la Happy Casa è chiamata ad una prova d’orgoglio. Non ha alternative se non quella di conquistare la posta in palio. Ma anche Pistoia (oggi settima con gli stessi punti di Trento a cui farà visita la prossima settimana) ha la necessità di vincere per blindare i playoff scudetto. «La squadra toscana è prossima a raggiungere la meta e guarda caso è giudice delle sorti sia di Brindisi che di Pesaro (altra pericolante insieme a Treviso e Varese, ndc), perché proprio i due punti lasciati sui legni della Vitrifrigo Arena ha permesso alla Vuelle Pesaro di rimettere in moto le sue chance di salvezza. Quella di Pistoia è una partita molto, molto complicata. Il team toscano ha dimostrato grandi qualità tecniche, che oggi la collocano giustamente in piena zona playoff. Da parte sua la Happy Casa dovrà giocare questa partita con la forza della disperazione».
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