Intanto Roy Hodgson tira la somme di una prima fase in cui la sua squadra ha chiuso imbattuta ma non ha entusiasmato a livello di gioco, anche se questa sera forse avrebbe meritato qualcosa in più del pareggio. Condotta da un Dier impeccabile a centrocampo, la nazionale dei tre leoni nonostante il forcing esercitato è andata a sbattere contro il muro difensivo eretto dagli slovacchi, reso ancor più resistente dalla parate di un Kozacik impeccabile. La prima occasione inglese arrivava al 9' con Sturridge, ben servito di testa da Vardy, oggi in campo dall'inizio. Al 17' toccava allo stesso Vardy, che 'bruciavà sul tempo il possibile futuro romanista Skrtel ma si faceva parare la conclusione da Kozacik. Il portiere slovacco si ripeteva un quarto d'ora sulla conclusione di Lallana, mentre in chiusura di tempo provava Henderson, ma anche lui senza fortuna. Brividi anche all'inizio della ripresa, con un'occasione per la Slovacchia, sprecata da Mak dopo un pasticcio tra Hart e Smalling, e subito dopo una per l'Inghilterra, con Clyne che calciava su Kozacik.
Poi ci provavano Henderson, Sturridge e il subentrato Rooney, e nemmeno l'innesto nel finale di Kane riusciva a cambiare le cose e a perforare il catenaccio degli slovacchi, che provavano a rendersi pericolosi con Hamsik a 5' dalla fine: il capitano (anche del Napoli) vedeva Hart fuori porta e provava a sorprenderlo dai 50 metri, senza però inquadrare la porta.
Era l'ultimo sussulto d'un match in cui i tifosi delle due squadre, ma specialmente gli inglesi, non hanno mai smesso di cantare. Miracoli della passione nazionale, e non certo frutto di un degno spettacolo calcistico.
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