Gabriele e Valeria: «Il gin made in Salento. Da un viaggio l’idea per inventarci il lavoro»

Gabriele e Valeria: «Il gin made in Salento. Da un viaggio l’idea per inventarci il lavoro»
di Andrea TAFURO
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 11:14

«GecoGin è la nostra storia da raccontare». Un'intuizione imprenditoriale frutto di un viaggio all'estero: i salentini Gabriele Caroppo e Valeria Greco, marito e moglie, oggi 40enni, partiti nel 2015 per un tour nel nord Europa alla scoperta di nuovi luoghi, culture e orizzonti, e tornati a casa dopo 6 mesi con la voglia di mettere a frutto le conoscenze acquisite, alimentate dalla grande passione per i distillati. E' nata così la distilleria Gecogin a Carmiano, in Salento.

Gabriele Caroppo, da dove siete partiti?

«Un viaggio nel 2015 nell’Irlanda del Sud a Cobh, per vivere nuove esperienze e ricominciare.

Io facevo l'impiegato in un'azienda, mentre Valeria lavorava in uno studio radiologico col padre. La realtà salentina ci andava stretta e così siamo partiti. Durante la nostra permanenza all'estero ci siamo avvicinati molto ai distillati, nonostante io fossi un amante della birra e sognassi di aprire un birrificio e poi, abbiamo scoperto un mondo nuovo che ha cambiato completamente il nostro modo di vedere le cose. Nelle settimane in Irlanda abbiamo iniziato visitato vecchie distillerie, conosciuto dei bartender esperti che ci hanno svelato la passione degli irlandesi per il gin. Un mondo affascinante che inizialmente pensavamo di non lasciare, poi però il nostro viaggio ha preso una piega diversa e abbiamo deciso di tornare in Italia per mettere in pratica le nozioni acquisite, dando una connotazione familiare e territoriale al progetto».

Scattata la molla cosa avviene?

«Nel 2019 abbiamo deciso di presentare la richiesta per avviare la produzione di gin con alambicco. Il covid però ha ritardato l'iter. Nel 2022 quindi, ci abbiamo riprovato e finalmente nell'aprile dello stesso anno le istituzioni ci hanno rilasciato la licenza per distillare gin con il metodo london-dry. Il sogno ha quindi avuto inizio. Abbiamo acquistato il nostro alambicco e siamo partiti con la sperimentazione dei prodotti, a cui abbiamo abbinato ingredienti e cultura del territorio. Riscoprendo le tradizioni di un tempo, ma in una visione contemporanea è nato così “Levante”, il nostro primo gin. Un nome di buon auspicio, che richiama i venti che sferzano il Salento».

Il mercato come ha risposto?

«All'inizio non è stato semplice, ma siamo stati bravi a perseverare e credere nel nostro lavoro, creato dal nulla ma con grande dedizione. Dopo l'iniziale titubanza del mercato siamo riusciti a conquistare i pugliesi e da inizio anno abbiamo raggiunto enoteche e locali in Lazio ed Emilia Romagna».

Due anni di attività: che bilancio fate nella ricorrenza del primo maggio, festa dei lavoratori.

«Festeggiamo il primo maggio con grande orgoglio e soddisfazione. Siamo partiti dall'esigenza di creare qualcosa di unico, qualitativamente elevato e soprattutto nostro. Ci siamo lasciati ispirare dai profumi della nostra terra di origine per produrre un distillato di vero carattere salentino. In appena due anni è nata un'azienda che ci ha permesso di coltivare interessi e passioni, oltre a varcare nuove frontiere. Dopo Levante, sono arrivati Tramontana e Grecale, gin frutto di sperimentazione tra il ginepro e prodotti tipici come fichi e mandorle. La spinta imprenditoriale non si è arrestata solo al gin, e negli ultimi mesi abbiamo prodotto il distillato di anice (anisetta) e il liquore alle erbe. Vogliamo tornare alle origini, a quei prodotti e distillati che preparavamo a casa i nostri nonni. Lo faremo forti delle nostre conoscenze, ma soprattutto con l’amore che ha sempre contraddistinto il nostro lavoro».

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