Si dovrà procedere con la demolizione in via Di Giacomo, a Carovigno, dell’immobile dove giovedì mattina si è verificata un’esplosione che ha causato la morte del 66enne Cosimo Guarini. La decisione è emersa, per ragioni di sicurezza, al termine della prima fase di accertamenti avviati in sinergia tra le forze dell’ordine e gli uffici comunali di Carovigno. Troppo gravi le lesioni strutturali determinate all’appartamento a piano terra che si trova a poche centinaia di metri da corso Umberto. Intanto la salma dell’uomo è ancora a disposizione della procura di Brindisi, che dovrà decidere se effettuare o meno l’autopsia sulla salma di Guarini. La salma al momento si trova nell’obitorio del cimitero di Ostuni. Non è escluso che la decisione finale possa avvenire oggi da parte del pubblico ministero titolare del fascicolo. Anche in ragione del primo crollo il Comune di Carovigno, tramite due ordinanze, aveva disposto la messa in sicurezza ed il divieto all’utilizzo di due stanze che si trovano negli appartamenti adiacenti a quello di Guarini. I successivi accertamenti hanno di fatto confermato che allo stato l’immobile costituisce un grave pericolo per la pubblica incolumità: da qui la necessità di effettuare in tempi brevi gli interventi per la messa in sicurezza, tramite la demolizione di quello che rimane, ed il divieto di accesso nell’immobile. Dai primi riscontri, dei vigili del fuoco e delle altre forze dell’ordine, appare certo che la deflagrazione si avvenuta a causa di una fuga di gas da una stufa che l’uomo stava cercando di accendere quasi all’alba per riscaldarsi. Vano giovedì mattina è stato ogni tentativo da parte dei sanitari del 118 intervenuti per verificare le sue condizioni dopo quanto avvenuto.
I soccorsi
Attività non facili quelle dei vigili del fuoco e dei soccorritori che sono andate avanti per ore, in un contesto precario, tra i detriti provocati dall’esplosione che avevano invaso la casa e la parte alta dell’abitazione dilaniata dallo scoppio è per un’ampia porzione crollata.