Coach Dalmonte: «Nardò sfida affascinante. Diamo tutto, poi vedremo» Video

Coach Dalmonte: «Nardò sfida affascinante. Diamo tutto, poi vedremo» Video
di Liberato CASOLE
3 Minuti di Lettura
Giovedì 25 Gennaio 2024, 01:08 - Ultimo aggiornamento: 13:05

Sala stampa del “Pala San Giuseppe da Copertino” di Lecce gremita, ieri sera, per ascoltare le prime parole da head coach dell’Hdl Nardò di Luca Dalmonte, 60 anni da Imola, un lungo, prestigioso e a tutti noto curriculum nella pallacanestro italiana inaugurato oltre 40 anni fa. Lo spessore, la caratura e l’esperienza del nuovo condottiero granata fa già sognare la tifoseria e manda chiari segnali a un campionato, il girone rosso di A2, estremamente equilibrato e che lo stesso tecnico in conferenza ha definito «di livello altissimo perché, rispetto all’altro raggruppamento, risiedono le squadre maggiormente attrezzate e con più ambizioni». E Nardò, a dispetto dell’attuale classifica (8ª posizione su 12 compagini, 16 punti, 8 vinte, 12 perse, +2 sui playout ma dentro i playoff), le sue ambizioni le cova, sorretta dalla sua di storia e da una società ben strutturata che continua il percorso di consolidamento nel panorama cestistico nazionale. Il gm Renato Nicolai, al fianco di Dalmonte, non ha problemi ad ammetterlo: «Le ambizioni non sono nascoste - spiega -, questa scelta di alto livello ne è una dimostrazione, ma è il nostro stesso progetto che evidenzia la volontà di crescita del club in un campionato difficile, con mille insidie in parte superate. È un momento di ripartenza, crediamo di aver fatto la scelta giusta». 

Video

Pasini, Lombardi, Bianchini, e poi Scariolo, Skansi, Pianigiani, Messina, l’Eurolega vissuta da vicino. Ora Nardò, la voglia di far svoltare questa stagione e un futuro tutto da scrivere: «Solo in pochissimi hanno avuto la fortuna di affiancare certi allenatori, cito anche Sales. Ho cercato di rubare qualcosa a tutti e di inserirla nel mio modo di vedere la pallacanestro. Non voglio essere un illusionista dicendo che chissà come saremo differenti rispetto ad oggi - chiarisce Dalmonte -. Quello che è necessario è che ci sia un grande senso di responsabilità da parte di tutti nell’affrontare la partita». E confessa: «Io sono molto felice di essere qui (piovono applausi, ndr). Il nostro è un mestiere di sfide, se non si ha il desiderio di affrontarle è meglio non fare l’allenatore. L’unica cosa che posso garantire è che darò tutto quello che ho dentro ogni giorno. Ho la percezione di essere nel posto giusto al momento giusto, la sfida è tostissima ma molto affascinante». Discorso netto anche sul roster che si trova ad allenare: «Io per primo e la squadra non possiamo fare alcun tipo di richieste - dice -. Prima devi dare e poi, forse, puoi chiedere qualcosa. Se diamo tutto in campo saremo a posto con noi stessi e avremo guadagnato il rispetto di chi ci sta vicino». Infine due parole su Russ Smith, 15 punti, 3 rimbalzi, 2 assist in 32 minuti giocati nel match perso a Rimini, ottavo ko nelle ultime nove gare costato la panchina a Gennaro Di Carlo: «Sarà compito mio far riprendere a Smith quella aggressività che lo ha contraddistinto, deve sentire addosso la fiducia perché ha caratteristiche che alla squadra servono. La sua aggressività al servizio della squadra dovrà essere la nostra forza. Non c’è un’altra via».

© RIPRODUZIONE RISERVATA