Quarto attentato in due anni nella stessa salumeria: è giallo

Quarto attentato in due anni nella stessa salumeria: è giallo
di Cristina PEDE
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Venerdì 3 Maggio 2024, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 11:13

Un altro attentato dinamitardo ha scosso la comunità di San Pietro Vernotico e i proprietari dell’esercizio commerciale di via Carrozzo preso di mira per la quarta volta mercoledì scorso. Danni ingenti alla struttura esterna. Un ordigno è stato piazzato sull’uscio della salumeria “Sapori Mediterranei” di proprietà della famiglia Marangio che la gestisce da molti anni. Da un paio d’anni è stata presa di mira da ignoti con atti intimidatori che vanno dall’esplosione di bombe rudimentali a pistolettate contro la saracinesca. Per uno degli episodi in passato è stato compiuto un arresto ma la scia di azioni criminose non si è fermata.

I precedenti

Fatti inspiegabili per la famiglia che non ha mai avuto problemi con la giustizia, né si tratterebbe di attentati collegati al racket delle estorsioni. A ottobre del 2022 il primo ordigno rudimentale fu fatto esplodere nei pressi della saracinesca, stesso modus operandi degli episodi successivi tranne uno, quando la saracinesca fu crivellata da colpi di arma da fuoco. La sparatoria aveva portato ad un arresto dopo numerose perquisizioni compiute dai militari della locale stazione con il supporto dei colleghi provinciali. Un 20enne di San Pietro Vernotico, dopo una perquisizione domiciliare, era stato trovato in possesso di materiale esplosivo, in particolare due candelotti con una miccia uniti tra loro con del nastro adesivo, corrispondente ad oltre cento grammi di esplosivo in tutto.

Fu ritrovato anche materiale utile all’accensione e, nascoste nella stanza del giovane c’erano sostanze stupefacenti e armi: 500 grammi di marijuana e hashish insieme a due pistole scacciacani, prive di tappo rosso. Partì il filone d’indagine che scandagliava anche la vita privata dei titolari della salumeria e dei loro congiunti. Tre atti intimidatori nel giro di pochi mesi avevano destato diversi sospetti riconducibili alla criminalità organizzata, anche perché non viene compiuto nessun furto all’interno.

Dal susseguirsi degli atti e dalle dichiarazioni dei gestori i quali assicurano di non aver subito nessuna forma di intimidazione, si stava già seguendo la pista passionale legata a qualche membro della famiglia.

Ma si trattava di ipotesi al vaglio delle indagini che a distanza di tempo non hanno dato i risultati sperati.

L’ultimo episodio ha provocato un boato avvertito fino a lunga distanza danneggiando in maniera consistente l’ingresso della salumeria ed è accaduto intorno all’1 e 30 di notte di un pre-festivo quando in giro c’era tanta gente anche nei vicini locali del centro storico. In tutti gli altri episodi, i gestori avevano deciso di tenere il locale aperto e di continuare a lavorare ma questa volta i responsabili hanno alzato il tiro costringendo la famiglia a chiudere la saracinesca per qualche giorno e rimettere in sesto l’esercizio. Sul posto dopo l’esplosione sono giunte pattuglie dei carabinieri della locale stazione, i vigili del fuoco e gli esperti per i rilievi del caso. Di supporto agli investigatori saranno anche i nastri del circuito di videosorveglianza pubblica che è situato nelle vicinanze e che già per gli episodi del passato era stato messo a disposizione degli inquirenti. A poca distanza, in via Cellino c’è un altro esercizio commerciale, “Prato Bistrot”, anche quello preso di mira a fasi alterne e con le stesse modalità: a dicembre del 2022, era stato fatto esplodere un ordigno che non aveva provocato grossi danni mentre un altro tentativo era stato sventato in tempo, conclusosi con l’arresto del responsabile, un minorenne del posto.

Episodi che tuttavia potrebbero avere una correlazione tra loro. I gestori degli esercizi, ascoltati più volte, hanno escluso qualsiasi collegamento con la criminalità organizzata che tuttavia potrebbe non essere diretto. Congelata la pista del racket si procede nella direzione dei rapporti privati senza escludere altre ipotesi. Si tratta tuttavia di fatti gravi all’analisi degli esperti, che avvengono in pieno centro abitato, non solo di notte, con il rischio di provocare danni maggiori di quelli rilevati finora.

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