Castromediano, la riapertura con il concerto della Bubbico - VIDEO

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È l'incontro fra classico e contemporaneo a segnare l'inizio della seconda vita del Museo Castromediano. A 150 anni ormai compiuti, il più antico museo di Puglia si è rifatto il look e riapre le sue porte alla città.
Per tutta l'estate chi entrerà nell'ex Collegio Argento non troverà teche e reperti ma alcune installazioni site-specific di arte contemporanea, una per ogni livello della struttura che, nel restauro degli anni Settanta, l'architetto Franco Minissi volle di forma elicoidale per ricordare, sia pure in piccolo, il Guggenheim di New York. Un modo per permettere al museo secondo le intenzioni del direttore Gigi De Luca di mostrare se stesso. Con il suo secolo e mezzo di storia, il Castromediano è, infatti, testimone di epoche che si sono susseguite nel suo stesso aspetto che coniuga (e torniamo alla dicotomia antico-moderno) gli esterni possenti e lineari tipici dell'architettura ottocentesca e gli interni, in gran parte rifatti da Minissi negli anni Settanta, dall'anima sinuosamente moderna. Guardarsi intorno, quindi, sarà la parola d'ordine per percepire già lo spazio come prima opera d'arte da ammirare. Mettendo il museo al centro, è stata pensata tutta la festa della riapertura, dedicata alla città e alle sue comunità, dalle 21 con il concerto Pangea.
Una terra, un mare, un popolo, diretto da Carolina Bubbico con Eliseo Castrignanò. I due musicisti, insieme, condurranno l'Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento (Oles) anche nella replica in programma alle 23. Un bis che si è reso necessario viste le tante richieste di prenotazione che sono giunte alla direzione del Castromediano. Durante il live, ci sarà il commento visivo di Hermes Mangialardo proiettato sulla facciata del Museo. 
(Ilaria Marinaci)