Chilometri di plastica nel mare di Otranto: il video choc

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Chilometri di bottiglie, taniche, funi, reti, buste e materiale plastico di ogni genere. Chilometri di morte per la fauna del mare - pesci, tartarughe, cetacei - che solcano le acque del Salento e dell'Adriatico più in generale, utilizzate dall'uomo come un immenso immondezzaio. Le riprese del mare di Otranto, fatte dal campione italiano di pesca subacquea Luigi Poretti, originario di Uggiano La Chiesa e campione italiano in carica di pesca subacquea in apnea, indignano e preoccupano, confermando una realtà che tutti conoscono, ma per affrontare la quale ancora poco è stato fatto. 



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Poretti, che è anche componente della Nazionale di pesca subacquea, commenta «la scia interminabile di rifiuti» con disgusto. E la situazione non è migliore in zona Punta Penne, a  Brindisi, poco distante dal punto in cui, nel 1992, furono ritrovati i bronzi. La plastica era talmente tanta da costringere un pescatore subacqueo a rientrare subito a riva.