Nelle scorse ore a Salice Salentino un uomo del posto ha gettato dei beni alimentari di prima necessità ricevuti attraverso la Caritas. La vicenda ha creato indignazione nell'intera comunità tanto che il sindaco, Mimino Leuzzi, ha condannato pubblicamente il gesto. Identificato tramite le telecamere, l'uomo è stato multato.
Il post del sindaco
"La povertà è una condizione dell'animo e dello spirito, prima ancora che di tutto il resto.
La sanzione
Stamane gli agenti della polizia locale di Salice Salentino, coordinati dal comandante Carlo Cicala, hanno individuato a tempo di record - grazie all'ausilio delle telecamere installate sul territorio comunale - e sanzionato l'autore dell'abbandono del pacco. L'uomo avrebbe riferito al comandante della Municipale che si trattava di alimenti che gli erano stati consegnati già scaduti, fatto questo che comunque non giustifica l'abbandono del pacco in un luogo non idoneo a raccogliere quella tipologia di alimenti".
La Caritas
In serata un altro chiarimento sulla storia è poi giunto dal parroco di San Giuseppe, don Michele Arcangelo Martina, che da buon pastore ha chiarito chiarendo e circoscrivendo la storia. "Non conosciamo la persona, e di quale zona del paese o a quale eventuale parrocchia locale appartenga - ha spiegato don Arcangelo - resta l'amarezza però per un gesto deplorevole. Buttare per strada pasta e altri beni di prima necessita ricevuti da una Caritas locale, non è un buon segnale, sia per rispetto di chi li ha donati sia per rispetto dell'ambiente e del territorio. Nella circostanza, sorvolando sui tanti astiosi pregiudizi riportati sui social in queste ore, anche da chi raramente si spende per il prossimo, tengo a precisare come responsabile parrocchiale di una Caritas che opera con l'ausilio di tanti volontari e famiglie salicesi, che questo tipo di Enti operano in sinergia col Banco Alimentare di Puglia, rispettando tutte le normative Europee ed i criteri di discernimento sugli indigenti, incluso l’ISEE. Chiariamo poi, che le Caritas ricevono prodotti di alta qualità ed a lunga scadenza". Poi il chiarimento finale di don Arcangelo. "Nell’accogliere le persone, facciamo ascolto e doniamo aiuto ed amore solidale, offrendo alle persone in difficoltà sincera carità e misericordia di Cristo, che non hanno nulla da spartire con l’istantaneo ed asettico pietismo e la commiserazione che tante volte appare in giro. Sicuramente - conclude - l’autore del gesto abbisogna non di “condanne", ma di ulteriore amorevole aiuto ed accompagnamento".