Lecce, la seconda vita del Museo castromediano: oggi la riapertura

Lecce, la seconda vita del Museo castromediano: oggi la riapertura
di Ilaria MARINACI
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Sabato 22 Giugno 2019, 21:57
È l'incontro fra classico e contemporaneo a segnare l'inizio della seconda vita del Museo Castromediano. A 150 anni ormai compiuti, il più antico museo di Puglia si è rifatto il look ed è pronto a riaprire le sue porte alla città e accogliere oggi i visitatori che vorranno scoprire gli spazi rinnovati da mezzanotte fino alle 3, facendo un'esperienza inedita. In genere l'attenzione di chi entra in un museo viene attirata dalle opere preziose che ospita e, nel caso del Castromediano, per fare un esempio su tutti, dai meravigliosi vasi attici a figure rosse o dalle statue romane rinvenute durante gli scavi all'anfiteatro di Piazza Sant'Oronzo. Stasera, e per tutta l'estate, invece, chi entrerà nell'ex Collegio Argento non troverà teche e reperti ma alcune installazioni site-specific di arte contemporanea, una per ogni livello della struttura che, nel restauro degli anni Settanta, l'architetto Franco Minissi volle di forma elicoidale per ricordare, sia pure in piccolo, il Guggenheim di New York. Un modo per permettere al museo secondo le intenzioni del direttore Gigi De Luca di mostrare se stesso. Con il suo secolo e mezzo di storia, il Castromediano è, infatti, testimone di epoche che si sono susseguite nel suo stesso aspetto che coniuga (e torniamo alla dicotomia antico-moderno) gli esterni possenti e lineari tipici dell'architettura ottocentesca e gli interni, in gran parte rifatti da Minissi negli anni Settanta, dall'anima sinuosamente moderna. Guardarsi intorno, quindi, sarà la parola d'ordine per percepire già lo spazio come prima opera d'arte da ammirare. Mettendo il museo al centro, è stata pensata tutta la festa della riapertura, dedicata alla città e alle sue comunità, che inizierà oggi alle 21 con il concerto Pangea. Una terra, un mare, un popolo, diretto da Carolina Bubbico con Eliseo Castrignanò. I due musicisti, insieme, condurranno l'Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento (Oles) anche nella replica in programma alle 23. Un bis che si è reso necessario viste le tante richieste di prenotazione che sono giunte alla direzione del Castromediano. Durante il live, ci sarà il commento visivo di Hermes Mangialardo proiettato sulla facciata del Museo.
 
Dopo i concerti inizieranno le visite negli spazi museali, con lo spettacolo prodotto dalla Fondazione La Notte della Taranta ispirato all'opera Bachi da setola dell'artista Pino Pascali, esposta nella Pinacoteca del Castromediano, che la Regione ha di recente acquisito al patrimonio del Museo Pascali di Polignano a Mare. Un'opera che, dopo Lecce, sarà ospitata in altri importanti attrattori culturali pugliesi, come Castel del Monte, per sottolineare quanto sia diventata parte del patrimonio culturale condiviso del Mezzogiorno. Le coreografie del Corpo di ballo della Notte della Taranta, sulle note di Pizzica di Stifani, racconteranno il minimalismo mediterraneo, tra materiali pop e immaginario trasmediale, di Pascali. Scendendo al terzo livello del museo, ci saranno le opere di 29 designer, che hanno riletto il rapporto fra il Castromediano e il territorio, mentre, al secondo livello, al centro di un fascio di luce, sarà collocato l'unico oggetto che rimanda all'archeologia: la colonnina di Patù, sintesi della cultura messapica salentina. Al piano terra, infine, ci sarà The Human Tools, la video installazione di Nico Angiuli, in collaborazione con la Fondazione Pistoletto. Ad accogliere il pubblico, i protagonisti del progetto Mua (Musei Accoglienti) che indosseranno alcuni abiti dell'atelier di moda Migrants du Monde. Il restauro costato un milione di euro è stato voluto dalla Regione, alla quale, dopo la riforma Delrio e la convenzione stipulata con la Provincia, proprietaria dell'immobile, è passata la gestione del Castromediano, affidato al neonato Polo bibliomuseale salentino. I lavori sono durati circa sei mesi con interventi sulle superfici murarie e sulle pavimentazioni, la dotazione di nuovi arredi, il rifacimento di tutti gli impianti (dall'illuminazione al riscaldamento) e dei servizi di fruizione, la realizzazione di una caffetteria e un bookshop, all'ingresso, con la vendita di prodotti artigianali ispirati alle collezioni del museo. Da settembre inizierà il riallestimento con il ritorno di teche e reperti e una nuova esperienza di visita supportata dall'intelligenza artificiale basata su tecnologie Google. Al termine delle celebrazioni per i 150 anni, il 10 dicembre, il museo più antico di Puglia arriverà con un aspetto completamente nuovo.
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